FIVET (Fecondazione in vitro e trasferimento degli embrioni in utero)
Consiste nella fecondazione in laboratorio di ovociti prelevati al termine della maturazione follicolare e successivo trasferimento in utero degli embrioni eventualmente formatisi.
La partner viene sottoposta ad una terapia di preparazione che ha una durata variabile (in media dai 12 ai 23 giorni), al fine di sviluppare più follicoli. Nel corso della terapia, vengono effettuati diversi controlli ecografici e prelievi ematici per dosare i livelli ormonali. Quando si è ottenuto uno sviluppo soddisfacente, si procede alla aspirazione dei follicoli (pick up ovocitario) in sedazione o in analgesia, sotto guida ecografica, per via vaginale. In rarissimi casi si rende necessaria la via laparoscopica. Il pick up ha una durata media di 10 minuti. Gli ovociti recuperati dal liquido follicolare vengono quindi cimentati col seme del partner prodotto lo stesso giorno del prelievo ovocitario ed opportunamente preparato.
Dopo 2-5 giorni dal pick up, si procede al trasferimento degli embrioni in utero (embryo transfer): è una procedura semplice, di breve durata e poco fastidiosa che viene effettuata per via vaginale attraverso un sottile catetere e generalmente non richiede sedazione.
ICSI (Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo)
Differisce dalla FIVET, per le modalità con cui si produce l’embrione in laboratorio. La fecondazione avviene in seguito all’iniezione di un singolo spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita per mezzo di un sottilissimo ago, micromanipolato sotto visione al microscopio.
La preparazione della partner, l’aspirazione dei follicoli ed il trasferimento degli embrioni in utero, vengono effettuati con le stesse modalità descritte per la FIVET.
La ICSI è una metodica relativamente recente, nata nei primi anni ’90, che ha consentito di risolvere anche casi di gravi alterazioni dei parametri del liquido seminale: oligospermia grave (bassissima concentrazione di spermatozoi), astenospermia (bassa percentuale di spermatozoi mobili) e/o teratospermia (alterazioni morfologiche degli spermatozoi).
La metodica viene utilizzata anche in molti casi di azoospermia (completa assenza di spermatozoi nell’eiaculato). Infatti, quando la diagnosi andrologica lo consente, gli spermatozoi vengono recuperati dall’epididimo (PESA: aspirazione epididimale transcutanea di spermatozoi; MESA: aspirazione microchirurgica epididimale di spermatozoi) o dal testicolo (TESE: estrazione – biopsia – testicolare di spermatozoi; TESA: aspirazione testicolare di spermatozoi), ed utilizzati per la microiniezione.
La ICSI viene adoperata anche nei casi di mancata fecondazione in precedenti tentativi di FIVET.
Le principali indicazioni per la fecondazione in vitro (FIVET/ICSI) sono: infertilità tubarica, endometriosi di III e IV grado, anovulazione cronica, alterazioni seminali di grado medio-severo, alcuni casi di azoospermia, infertilità idiopatica di lunga durata, ripetuti fallimenti di PMA in vivo, età avanzata della partner femminile.
IMSI
Gli spermatozoi sono normalmente osservati e selezionati ad un ingrandimento di 400 volte. In alcuni casi, per effettuare una più accurata selezione può essere indicata la tecnica IMSI (acronimo di Intracytoplasmic Morphologically Selected Sperm Injection) che consiste nel valutare la qualità dei singoli spermatozoi ad altissimo ingrandimento dove è possibile identificare anomalie morfologiche del nucleo, consentendo in casi selezionati, di aumentare le possibilità di gravidanza.
LAH- Laser Hatching Assistito
Si tratta di una metodica che consiste nel praticare un piccolo foro nella zona pellucida, ovvero l’involucro che circonda l’embrione nelle prime fasi di sviluppo. L’obiettivo è quello di facilitare il processo di hatching o “sgusciamento” dell’embrione, che fisiologicamente avviene prima dell’attecchimento in utero. Infatti l’embrione in 6-7° giornata di sviluppo, prima di impiantarsi nell’endometrio uterino, si libera della zona pellucida spontaneamente.
Nei casi di ripetuti fallimenti di fecondazione in vitro, o laddove morfologicamente la zona pellucida appaia ispessita rispetto alla media, è indicato praticare l’hatching assistito con l’ausilio del laser. Il LAH è indicato inoltre nei cicli di fecondazione in vitro con ovociti o embrioni scongelati, in quanto i processi di congelamento e scongelamento hanno l’effetto di indurire la zona pellucida, rendendo più difficile lo “sgusciamento” spontaneo.
Biopsia dell’embrione per PGD – Diagnosi Genetica Preimpianto
Consiste nell’estrazione di una cellula dall’embrione, generalmente in terza giornata di sviluppo (allo stadio di 6-8 cellule), per poi sottoporla ad indagini genetiche specifiche. Con l’ausilio del laser si pratica un foro nella zona pellucida, attraverso cui viene aspirata una cellula. In tal modo è possibile avere informazioni sulla costituzione genetica o cromosomica dell’embrione. Le principali indicazioni alla PGD sono: coppie infertili portatrici di malattie genetiche specifiche (ad es. fibrosi cistica, anemia mediterranea) o di anomalie cromosomiche note (ad. es traslocazioni, inversioni).
L’utilità della PGD per altre indicazioni quali: età materna avanzata (≥38 anni); aborti ripetuti pregressi (almeno 3), ripetuti fallimenti di tentativi di fecondazioni in vitro (almeno 3), gravi alterazioni dei parametri seminali (oligoastenoteratospermia severa), è ancora dibattuta. La cellula, non appena estratta dall’embrione, viene inviata al laboratorio di genetica specializzato dove viene effettuata l’analisi indicata. L’esito dei test genetici è generalmente disponibile entro 2 giorni dalla data della biopsia. Una volta noti i risultati, in presenza di embrioni non affetti dall’anomalia ricercata, si può procedere al trasferimento in utero allo stadio di blastocisti in quinta/sesta giornata di sviluppo.
Prelievo chirurgico di spermatozoi
TESE (biopsia testicolare)
In alcuni casi di azoospermia (assenza di spermatozoi nell’eiaculato) è possibile recuperare spermatozoi maturi da un piccolo frammento di tessuto testicolare prelevato in anestesia locale, ed utilizzarli per la ICSI.
Se il campione recuperato risulta idoneo può essere congelato ed utilizzato successivamente.
FNA/PESA (aspirazione dal testicolo o dall’epididimo)
In alcuni casi, se la diagnosi andrologica lo consente, in alternativa alla biopsia testicolare, è possibile recuperare spermatozoi maturi mediante aspirazione dal testicolo o dall’epididimo.
Tale procedura comporta ulteriore riduzione di durata ed invasività rispetto alla biopsia testicolare. Similmente alla biopsia testicolare, se il campione recuperato risulta idoneo può essere congelato ed utilizzato successivamente.
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